Stufe a carbone vegetale, ovvero a pirolisi: Il caso della stufa LuciaStove

La stufa pirolitica è basata su un concetto scientifico semplice ma geniale: il principio della pirolisi e della gassificazione. La storia di una delle invenzioni più innovative degli ultimi anni, la stufa LuciaStove in grado di produrre energia pulita dal materiale organico più vario.

La stufa pirolitica è un concetto semplice con una grande carica innovativa. Questo particolare tipo di stufa – non molto diffusa – funziona attraverso il principio della pirolisi e della gassificazione. La pirolisi, detta anche piroscissione o scissione molecolare, è basata su un concetto scientifico elementare. La carbonizzazione del legno è il più antico e conosciuto processo di pirolisi. Inserendo del materiale (scarti di legna) dentro un contenitore opportunamente areato, incendiando il materiale si otterrà calore e questo inizierà a sprigionare i gas di cui e composto. Da tale processo si ricupera solo la frazione solida, il carbone vegetale, più comunemente conosciuto come biochar.

Sintetizzando, con il processo di pirolisi, viene trasformato una biomassa (un combustibile) a bassa densità energetica (3.000-4.000 kcal/kg), in un contenuto a più elevato contenuto energetico (8.000-10.000 kcal/kg). Questo processo, che trasforma le molecole delle sostanze organiche in elementi più semplici, avviene in assenza di ossigeno e a temperature che oscillano tra i 400 e gli 800 gradi centigradi. 

Il carbone di risulta della pirolisi, il biochar, è un materiale naturale dalle straordinarie proprietà fertilizzanti, noto in Sudamerica da millenni. La Terra Preta de los Indios (Terra Nera), infatti, è composta in gran parte proprio da questo elemento, che gli Indios appunto utilizzavano come fertilizzante, come ha abilmente chiarito il Dott. Franco Miglietta dell'Istituto di biometerologia di Firenze: «È noto che le piante assorbono CO2 dall'atmosfera, per poi rilasciarla quando terminano il loro ciclo vitale. Invece, interrandole, la CO2 viene trattenuta nel terreno per migliaia di anni».

L'antichissima tecnica di fertilizzazione agricola della popolazione Sudamericana è divenuta così attuale dopo miglia di anni, quando si è scoperto che il biochar trattiene la CO2 dei residui organici carbonizzati. Uno spiraglio di luce, una presa di coscienza che ha riempito di aspettative molti, proprio perché questa tecnica se promossa ed utilizzata in grandi numeri prometterebbe uno sviluppo sostenibile ed una possibile conservazione dei grandi polmoni della terra. 

processo di pirolisi

(Processo di Pirolisi)

il caso di LuciaStove

Il padre di LuciaStove è l'americano (di madre italiana) IngNathaniel Mulcahy.

Un progetto nato a seguito di un brutto incidente domestico - avvenuto nel 2004 proprio in Italia nella casa piemontese del nonno - dal quale l'inventore statunitense, è stato molto segnato: «Senza di lei sarei morto – racconta Mulcahy, in riferimento alla sua amata cagnolina Lucia che nelle quasi cinque ore di attesa per l'arrivo dei soccorsi con il suo stesso corpo ha retto la schiena e la nuca del padrone che era rovinosamente caduto dalle scale dell'abitazione, salvandogli la vita - Da quel giorno, ho deciso che non volevo più lavorare per far ricca un'azienda, ma per migliorare il mondo. A tempo pieno».

Così ben quattro anni dopo, mentre era impegnato ad Haiti, è arrivata l'invenzione di una particolare stufa a pirolisi LuciaStove (proprio in onore del nome della cagnetta Lucia) oggi marchio regolarmente registrato.

«La mia cagnetta, stava ormai molto male - racconta Mulcahy - Un giorno, mi ha appoggiato teneramente il muso sulle gambe. Mi sono messo a pensare e ho avuto il mio momento eureka. Poi, quando ho finito di mettere su carta le mie idee, lei se n'è andata».

Mulcahy -Treviso 2009

(Mulcahy presenta la sua invenzione a Treviso)

Ma che cos'ha di diverso questa stufa rispetto alle altre?

Innanzitutto la semplicità, LuciaStove è composta da soli cinque elementi metallici, che possono essere assemblati in pochissimi secondi e non necessità di una canna fumaria. Inoltre, questo strumento di dimensioni davvero piccole, grazie alla pirolisi e alla gassificazione, è in grado di produrre davvero molta energia, ha un'efficienza di combustione pari al 93% ed è in grado di ricavare energia pulita dal materiale organico più svariato a patto che abbia un tasso di umidità inferiore al 30% (legno, pellet, scarti di potature, vegetazione, rifiuti organici, gusci e perfino escrementi di animali). In ultimo, LuciaStove è un prodotto assolutamente green, che crea energia pulita: produce pochissimo monossido di carbonio, non produce fumo, né produce sgradevoli odori.

«La sua particolarità – spiega Mulcahy – è che sfrutta attentamente la dinamica dei fluidi per ottenere una combustione con un efficienza del 93%, contro il 7-12% di un fuoco aperto è […] Tre etti di biomassa bruciano per quasi un'ora e mezzo, regalando energia termica e, alla fine, lasciando come residuo un etto di biochar. Il quale, è un eccellente fertilizzante ed è capace di stoccare per secoli l'anidride carbonica che era nelle piante […] Ci sono aziende che spendono fino a 30 euro a tonnellata, per smaltire i propri scarti. In questo modo, avrebbero energia gratis per i propri bisogni produttivi (o per venderla alla rete sotto forma di elettricità), e anche un fertilizzante naturale da reimmettere nel ciclo».

Assoluta protagonista della Conferenza Onu sui Cambiamenti Climatici tenutasi a Poznan in Polonia l'11-12 dicembre 2008, LuciaStone, è stata eletta dalla WhO, World health Organization una delle migliori invenzioni dell'anno 2008 per la sua capacità di sequestrare CO2 dall'atmosfera e per il grande supporto ed aiuto che può offrire alle popolazioni meno fortunate nei paesi del terzo mondo. La WorldStove, azienda fondata da Mulcahy per commercializzare la sua invenzione - con il patrocinio delle Nazioni Unite e di altre associazioni umanitarie - ha già spedito migliaia di stufe in Uganda, Indonesia, Zaire, Cameroon, Malesia, Mongolia e Costa d'Avorio.

LuciaStove

(LuciaStove)

«La WorldStove vende già questa tecnologia in Canada sotto forma di caminetti ecologici, visto che lì la combustione della legna è stata vietata. E abbiamo ricevuto una commessa per produrre 1,4 milioni di fornelli per ammodernare tutte le saune della Finlandia – continua Mulcahy – Tutti fondi che servono per finanziare la distribuzione della LuciaStove nel Terzo Mondo a prezzi bassissimi, sottocosto, con la formula del microcredito».

Autore

Giornalista Tiziana Simeoli

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