Pellet: aumento iva dal 10 al 22%?

Presentato alla alla Commissione Bilancio della Camera un emendamento che prevede l'aumento dell'aliquota Iva per il pellet dall'attuale 10 al 22 per cento. La norma andrebbe a colpire quasi due milioni di famiglie italiane che utilizzano il pellet per stufe, camini e cucine.

Si addensano nubi nere sul futuro prossimo del pellet in Italia. Se infatti l'art. 19 del DDL Legge di Stabilità 2014 prevede la soppressione delle agevolazioni sul gasolio e GPL utilizzati per il riscaldamento in determinate zone geografiche, un nuovo emendamento presentato alla Commissione Bilancio della Camera si propone di annullare tale disposizione, reintroducendo l'agevolazione in oggetto. Contemporaneamente, l'emendamento prevede che, a copertura dell'agevolazione per gasolio e GPL, venga aumentata l'aliquota Iva del pellet dall'attuale 10% al 22%.

Si tratta di un emendamento che farà senza dubbio discutere, destinato a colpire quasi due milioni di famiglie italiane che si affidano al pellet per alimentare stufe, camini e cucine. Come certificato dal rapporto presentato dall'Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) all'inzio di quest'anno, l'Italia rappresenta il maggior consumatore al mondo di pelletcon 1.630.000 stufe, 200.000 camini e 75.000 cucine alimentati a pellet attivi nel 2013, il nostro paese è responsabile di circa il 40% del consumo del pellet utilizzato in Europa (3,3 milioni su 7 milioni di tonnellate totali).

L'Italia con 1.630.000 stufe, 200.000 camini e 75.000 cucine alimentati a pellet attivi nel 2013 rappresenta il maggior consumatore al mondo 

(Nel 2013 in Italia erano attivi 1.630.000 stufe, 200.000 camini e 75.000 cucine alimentati a pellet)

In una nota congiunta, il Coordinamento Free (Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica) e Aiel (Associazione Italiana Energia dal Legno) hanno lanciato l'allarme sui possibili effetti negativi che potrebbero derivare dall'approvazione dell'emendamento:"L'art. 19 (Imprese) del DDL Legge di Stabilità 2014 prevede la soppressione delle agevolazioni sul gasolio e GPL utilizzati, come combustibili per riscaldamento, in particolari zone geografiche. Un emendamento presentato alla Commissione Bilancio della Camera si propone di  annullare questa disposizione reintroducendo l'agevolazione in oggetto. Contemporaneamente a copertura della agevolazione, l'emendamento prevede l'aumento della aliquota IVA del pellet dalla attuale 10% al 22%. Questa modifica al testo originario voluto dal Governo, se approvata, di fatto si tradurrebbe automaticamente in aumento indiscriminato del prezzo al consumo del pellet. In pratica il paradosso è che  per mantenere una agevolazione dei combustibili fossili come gasolio e GPL si penalizza un combustibile rinnovabile come il pellet. Oltre 2 milioni di famiglie in Italia usano il pellet per riscaldare le case spendendo  meno e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi a livello europeo in termini di energia termica rinnovabile. Il pellet è prodotto da legno vergine di origine forestale, e come tutti i prodotti legnosi è sottoposto alle regole della due diligence previste dall'Unione Europea che impongono la tracciabilità della materia prima fin dalle sue origini. Chiediamo che questo tentativo di penalizzare il pellet in modo ingiustificato venga prontamente rivisto, diversamente il danno alle famiglie, alle imprese del settore e a questa preziosa componente della termica rinnovabile avrebbe effetti gravissimi".

Autore

Dott. Andrea D'Ammando

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