La pratica della pioppicultura come rispetto ambientale
La pioppicultura migliora l'equilibrio naturale della zona di produzione e potenzia l'utilizzo delle risorse naturali rinnovabili, diminuendo l'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera di circa 600.000 tonnellate.
La coltivazione intensiva del pioppo produce effetti benefici da molti punti di vista. Il legno del pioppo viene utilizzato molto nel settore dell'edilizia non come elemento portante ma come prodotto d'arredo, spesso per casseforme o ossature di mobili, oppure per scale o piccoli tralicci. Questo legno, inoltre, si trova in moltissimi prodotti di uso quotidiano, dai fiammiferi alle cassette per la frutta.
Un altro impiego del legno di pioppo è nel settore delle energie rinnovabili. Dall'estrazione della cellulosa, si ottiene l'etanolo che è fondamentale per la combustione e rientra nella classe dei biocombustibili. Grazie ad una recente ricerca dell'U.S. Department of Energy's Joint Genome Institute, il gruppo è riuscito a isolare il genoma della pianta, o meglio di ben 93 geni, che permettono, appunto, una più rapida ed efficace estrazione della cellulosa.
(Pioppicultura_lavorazione del truciolo estratto dal tronco)
La coltivazione del pioppo è molto semplice e alla portata di tutti perché non richiede grossi mezzi o particolari accortezze. Il pioppo cresce maggiormente nelle regioni temperate, che in Italia corrispondono a quelle settentrionali, deve, infatti, si concentra le più grandi colture. Il pioppo è un legno tendente al bianco, dalla grana molto morbida ed è resistente ai climi asciutti ma non a quelli soggetti alle intemperie.
(Pioppicultura_tavole di legno finite) (Pioppicultura_cucina di legno di pioppo)
La sua coltivazione è chiamata, appunto, pioppicultura e sta avendo un grandissimo sviluppo in Europa ma anche in America, dove le specie sono leggermente diverse. L'utilizzo di questa tecnica è molto importante per la salvaguardia dell'ambiente perché quando grosse parti di territorio vengono destinate alle piante, si riscontra una migliore equilibrio naturale della zona e si potenzia l'utilizzo delle risorse naturali rinnovabili, diminuendo l'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera di circa 600 mila tonnellate.
In Italia, le principali aziende del settore sono Coldiretti, Consorzi Agrari d'Italia, PowerCrop e i gruppi Maccaferri e Eridania Sadam, inoltre ben il 25% dell'esportazione parte dalla Lombardia, ma più in generale, nel territorio italiano la domanda di questo genere di legna è pienamente soddisfatta e ammonta a di circa 3,9 milioni di metri cubi l'anno.
(Pioppicultura_azienda di produzione del legname)
La pioppicultura è anche protetta da specifiche normative e certificazioni. In particolare, in Italia ci sono due tipologie di certificazioni, ovvero il FSC (Forest Stewardship Council) il logo identifica le foreste certificate in conformità alle norme e il PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification) che hanno il compito di disciplinare l'arboricoltura da legno, per la produzione di prodotti di qualità che siano aderenti al rispetto ambientale e utilizzino un ridotto quantitativo di fertilizzanti.
La pioppicultura si ritrova anche nella nuova strategie ambientali Unione Europea per quanto riguarda l'uso di materiali e mezzi naturali per la riduzione dell'inquinamento. Di recente è stata siglata una collaborazione fra Assopannelli e Federlegno Arredo, per allargare le zone destinate alle piante del pioppo e coinvolge molte regioni, fra le quali Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Friuli Venezia Giulia.

Autore
Dott.ssa Chiarina Tagliaferri
Visualizza l'elenco dei principali articoli
(Clicca sulla cartella per espandere più articoli)