Detrazioni fiscali prorogate al 2016 per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche
La legge divide in due sezioni distinte la possibilità di richiedere detrazioni, la prima riguarda la ristrutturazione edilizia e la seconda la riqualificazione energetica. Due macrogruppi che accorpano al loro interno varie e differenti casistiche per quanto riguarda il rifacimento del proprio immobile.
La tanto attesa Legge di Stabilità, entrata in vigore per l'anno 2016 e seguenti e approvata dal Consiglio dei Ministri del governo Renzi, ha fatto sicuramente tirare un sospiro di sollievo per tutti coloro che avevano in progetto di ristrutturare casa.
Si tratta di detrazioni importanti, della proroga per le detrazioni fiscali e per l'abolizione della tassa, tanto amara, sulla prima casa. Una manovra importante, che a detta dello stesso Renzi, non comporterà ulteriori aumenti su tasse di altro genere.
Ma in cosa consiste nello specifico? La legge divide in due sezioni distinte la possibilità di richiedere detrazioni, la prima riguarda la ristrutturazione edilizia e la seconda la riqualificazione energetica. Due macrogruppi che accorpano al loro interno varie e differenti casistiche per quanto riguarda il rifacimento del proprio immobile.

(Detrazioni fiscali 2016)
La detrazione fiscale per le ristrutturazioni consente una detrazione fino al 50% delle spese sostenute per vari interventi su residenze private, per operazioni differenti che vanno da piccoli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria al restauro o risanamento conservativo, fino ad interventi di maggiore entità come grosse ristrutturazioni, risanamenti conservativi o restauri di parti comuni o singole unità residenziali.
A ciò si aggiungono anche interventi non rientranti in queste particolari casistiche ma che fanno seguito ad eventi disastrosi o calamità naturali, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza.
Per far si che qualunque genere di ristrutturazione possa essere suscettibile delle detrazioni in argomento, la ditta appaltatrice, che sia impresa o cooperativa ha l'obbligo di terminare i lavori e riassegnare l'immobile nell'arco dei 18 mesi successivi alla dichiarazione di inizio lavori, inoltre il tetto massimo delle spese non deve superare i 96 mila euro totali.
Per quanto riguarda, invece, la riqualificazione energetica, il discorso si fa un pochino più complesso. Innanzitutto le casistiche. Sono ammessi ad usufruire delle detrazioni fiscali tutti quegli interventi che rientrano in uno dei seguenti gruppi: sostituzione degli impianti di climatizzazione ambientale (con biomasse), istallazione di impianti fotovoltaici (per la produzione dell'acqua calda sanitaria), interventi di vario genere che permettano una riduzione del fabbisogno energetico generale per il riscaldamento del fabbricato o un miglioramento per le case popolari e infine lavori di adeguamento antisismico, messa in sicurezza degli edifici esistenti, aumento dell'efficienza idrica e rendimento energetico, nel caso in cui l'immobile sia localizzato nelle zone classificate 1 o 2 di rischio sismico.

(Detrazioni fiscali 2016)
In questo caso la differenza consiste nei beneficiari, infatti la detrazione può interessare tutti i contribuenti, anche titolari di impresa, per una riduzione delle imposte sul calcolo sia dell'Irpef che dell'Ires, appunto. L'ammontare delle spese complessive, non deve superare i 48 mila euro e la percentuale delle detrazione sale da un 36% al 65%.
Queste misure si applicano anche per l'acquisto di grandi elettrodomestici a risparmio energetico che non siano inferiori alla classe A+.
Ad annunciare queste importanti novità è stata l'abolizione dell'Imu, ovvero la tassa sulla prima casa.
Per quanto riguarda il conto termico, come detto, la questione si fa più complessa perché la percentuale delle detrazioni che si possono richiedere varia in base a determinati caratteristiche che il nuovo impianto ha, ovvero: la potenza nominale del prodotto scelto (che comunque non deve superare il 10% in più rispetto al prodotto sostituito), le emissioni di polveri tossiche e fumi di scarico e le ore di funzionamento calcolate in media giornaliera e riferenti al comune o provincia di riferimento.

Autore
Dott.ssa Chiarina Tagliaferri
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